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La “Marcia per realizzare il Sogno” unirà il nord e il sud nel reclamare il diritto alla salute e alla casa

A metà gennaio, i rappresentanti dei diversi gruppi popolari si sono incontrati a New Orleans per programmare i passi successivi della Marcia per realizzare il Sogno. L’inizio è fissato per il 4 aprile, anniversario dell’assassinio di Martin Luther King, la marcia e le carovane viaggeranno dal delta del Mississippi fino a Detroit, mobilitando lungo il percorso le persone a unirsi alla lotta per reclamare il loro diritto ai bisogni fondamentali della vita. La marcia terminerà a Detroit il 20 giugno, giorno dell’inaugurazione del Forum Sociale Americano 2010, dove convergeranno decine di migliaia di persone all’insegna di “Un altro mondo è possibile; Un’altra America è necessaria!”

Il percorso collega la Costa del Golfo, in cui “la ripresa da Katrina” ha significato principalmente l'appropriazione di fondi e terre di cui hanno beneficiato gli investitori, e l’abbandono dei poveri e dei lavoratori: le comunità del Mississippi, dove i ricordi dell’azione collettiva stimolata dall’appello di Martin Luther King a favore della “Campagna della gente povera” continuano a ispirare; ad Appalachia, dove i lavoratori senza documenti, intenzionalmente reclutati per il lavoro in fabbrica solo pochi anni fa, oggi sono sparsi sulle colline, dove si nascondono dall’ufficio immigrazione e tentano disperatamente di tenere unite le loro famiglie; le “boom towns” del Tennessee, dove l’incredibile aumento della disoccupazione e delle persone senza casa e il rifiuto dell´assistenza sanitaria tra i nuovi poveri contrasta con il tranquillo e lussuoso stile di vita dei nuovi ricchi; Kentucky, epicentro della lotta per resistere all’allontanamento dei bambini dalle loro famiglie, quando i diritti economici di queste sono stati negati; e infine Ohio, simbolo e realtà della trasformazione da “Manufacturing Belt” (cintura industriale) degli Stati Uniti, a “Rust Belt” (cintura di ruggine), dove centinaia di migliaia di lavoratori, che un tempo rappresentavano il sogno della classe media, hanno perso per sempre le loro case e il lavoro e adesso lottano contro la privatizzazione per mantenere almeno l’accesso all’acqua.

Coinvolte negli effetti tossici derivati dalla ricerca globalizzata di manodopera a buon mercato, sballottati con la complicità del governo USA che li ha lasciati alla deriva, migliaia di persone provenienti da queste diverse regioni degli USA, raramente unite per cause comuni, si stanno preparando a marciare insieme per reclamare i diritti economici per tutto quello che l’era elettronica rende possibile – e necessario.

I dimostranti evidenzieranno due dei più pressanti problemi sentiti dalla crescente classe di coloro che sono stati privati dei loro averi:l´assistenza sanitaria e la casa. I prezzi alle stelle per le cure mediche hanno portato milioni di persone alla rovina finanziaria, mentre le compagnie private di assicurazione premiano i top manager con stipendi da milioni di dollari e gli impiegati con bonus per “l’efficienza migliorata”, che di solito significa trovare modi per aumentare i profitti negando le cure mediche suggerite dai loro dottori. Nel frattempo, gli unici piani di riforma ancora esaminati dal Congresso, incluso quello sostenuto dal Presidente Obama, lasciano intatta l’industria delle assicurazioni volte al profitto e milioni di persone ancora senza assicurazione. I dimostranti continueranno a spingere per l’unica soluzione possibile: un’assicurazione sanitaria universale e “single-payer” (a centro di spesa unico).

I dimostranti chiederanno “Zero pignoramenti/Zero Sfratti!”

Sul fronte dell’abitazione, milioni di persone hanno già perso le loro case per pignoramento; di quelli ancora nelle loro case, più del 25% ha un mutuo da pagare superiore al valore delle loro case. Così milioni di famiglie sono state gettate nel mercato degli affitti –ancora un’altra impresa volta al profitto- nel quale una continua diminuzione del reddito, o un affitto che aumenta, può significare sfratto e mancanza di casa. Molte famiglie, non potendo trovare degli affitti accessibili, stanno accrescendo la fila dei senza tetto. Oggi negli Stati Uniti l’età media di una persona senza casa è di 8 anni, e le famiglie costituiscono la parte dei senza tetto in più rapida ascesa. I dimostranti reclameranno: “Zero pignoramenti/Zero sfratti!”

Gli organizzatori e i sostenitori della Marcia per realizzare il Sogno sono consapevoli del fatto che il mondo è cambiato da quando MLK fece appello per la “Campagna della gente povera” nel 1968. Questi cambiamenti hanno significato devastazione per milioni di persone negli USA e, inevitabilmente, per i miliardi di persone al mondo a cui gli USA fanno la guerra per stimolare l’economia e, perversamente, fornire lavoro a giovani uomini e donne come soldati. Ma i cambiamenti possono anche ispirare speranza. I milioni di lavoratori che non sono più necessari nell’era della produzione basata sull’elettronica –la nuova classe di espropriati- sono sempre più consapevoli della natura della loro condizione disagiata e del loro potere collettivo per richiedere che i bisogni fondamentali della vita, oggi prodotti così facilmente, siano a disposizione di tutti. Potrebbero non essere d’accordo su come chiamare il nuovo sistema, ma saranno d’accordo con l’affermazione fatta nel 1965 da MLK durante il Consiglio del lavoro degli afro-americani, secondo la quale “ci deve essere una migliore distribuzione della ricchezza all’interno di questo paese per tutti i bambini di Dio”.

La Marcia per realizzare il sogno cominciò come un progetto della Campagna per i diritti umani economici delle persone povere (PPEHRC) e ora è una parte chiave del programma del Gruppo di lavoro sulla povertà del Foro Sociale degli Stati Uniti, co-presieduto da Marian Kramer dell’Organizzazione per il diritto all’assistenza del Michigan. La lista sempre più lunga di organizzazioni sostenitrici include la Healthcare Now! (http://www.healthcare-now.org )

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Il prossimo mese: la comunità internazionale si unisce alla Marcia per realizzare il Sogno

Riferimenti geografici


I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono:

Daniela Travaglini, Francesca Caligiuri