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la Via Urbana

Rio, gli abitanti si uniscono nella lotta per abitare bene il nostro pianeta

Rio, los habitantes se suman en la lucha para bien habitar nuestro planeta

La AIH manifestando para bien habitar nuestro Planeta (Rio de Janeiro,21 06 2012)

La partecipazione dei movimenti sociali rurali ed urbani nel Summit dei Popoli, contro il “capitalismo verde” di Rio+20 che inasprisce la crisi globale e ambientale. Prossime tappe per gli abitanti che lottano per “abitare bene il nostro pianeta”, il FSU a Napoli in settembre e l’Assemblea Mondiale degli Abitanti a Tunisi nel 2013.

Dal 20 al 22 giugno si è tenuta a Rio de Janeiro la Conferenza Internazionale Rio +20, alla quale hanno partecipato 191 paesi, 86 capi di stato, 12.000 delegati e quasi 10.000 organizzazioni non governative. Rilevante l'assenza di Obama e della Merkel, così come il poco interesse della Cina per questa Conferenza. Nell'ambito di questo evento si sono svolti dialoghi con la Società Civile (costituiti da 10 gruppi che dovevano apportare tre idee chiave ciascuno) e l’Incontro dei Sindaci delle Grandi Città.

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Marchando contro el capitalismo verde (Rio de Janiero, 21 06 2012)

Rio, los habitantes se suman en la lucha para bien habitar nuestro planeta

Marchando en solidaridad contra los desalojos de Vila Autodromo (Rio de Janeiro, 21 06 2012)

In parallelo, si è svolto il Summit dei Popoli, con più di 600 attività autogestite, che ha permesso lo sviluppo di importanti iniziative di reti come la Via Campesina, l’Alleanza Internazionale degli Abitanti e Construyendo Puentes. Il 21 è stata realizzata una marcia con almeno 50.000 participanti e tutte le delegazioni presenti a Rio, e, nella mattinata, una grande marcia delle organizzazioni degli abitanti in solidarietà con Villa Autodromo, minacciata di sfratto dal governo brasiliano, come parte dei lavori preparatori per i prossimi campionati mondiali e delle olimpiadi. Si è svolto anche l’incontro del Summit dei Popoli con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon.

Rio +20: un fallimento che lascia via libera al capitalismo verde predatore

Il documento finale della Conferenza ufficiale è passato da più di 200 a 59 pagine, lasciando di fatto via libera al capitalismo verde predatore. E' composto da 283 paragrafi, distribuiti in 6 capitoli. E' stato approvato da tutti i paesi con la sola riserva di Venezuela, Bolivia ed Ecuador. Le Nazioni Unite sottolineano i seguenti accordi come i più importanti: a) necessità di elaborare un piano decennale che propone nuovi standard di produzione e consumo sostenibile, che dovrà includere l'impegno dei governi a sottoporre i contratti pubblici ai vincoli dello sviluppo sostenibile, e delle imprese per ridurre le emissioni e mitigare i  danni; b) iniziare un processo per stabilire obbiettivi di sviluppo sostenibile soprattutto su temi come acqua, terra e biodiversità; c) rinforzare il PNUMA assegnandogli maggiori risorse e partecipazione dei delegati di tutti i paesi nel suo Consiglio di Amministrazione; d) affidare un mandato alle Nazione Unite affinché inizi il negoziato di un trattato per la protezione della biodiversità nelle acque di giurisdizione internazionale; e) stabilire un nuovo indicatore di ricchezza, guidato non solo dal PIL, che incorpori criteri sociali e ambientali; f) la creazione di un Foro di alto livello sullo sviluppo sostenibile per coordinare tutte le azioni delle  Nazioni Unite in questa area, che includa il tracciamento delle fonti di finanziamento. Tuttavia, la principale debolezza della Conferenza è la non approvazione del fondo di trenta miliardi di dollari sollecitato dai paesi più vulnerabili, bloccato principalmente dal veto degli Stati Uniti, mentre non sono stati stabiliti impegni, obiettivi e scadenze per rendere efficaci queste raccomandazioni. Questi impegni dovranno cominciare ad essere negoziati nel quadro della prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si terrà il prossimo settembre.

Non sono stati accettati nemmeno i principi contenuti nella Carta delle Responsabilità Umane proposti da un ampia coalizione di organizzazioni sociali, tra questi la IAI e l’Alleanza Mondiale dei Migranti, con l’appogio della FPH Ch. Léopold Mayer.

Come molti analisti critici avevano preannunciato tenendo conto del poco interesse per l'evento da parte dei principali paesi e del cambio della natura dell’evento da “Summit” a “Conferenza”, i risultati di Rio +20 possono essere considerati molto modesti e principalmente declaratori, carenti della forza che hanno avuto le conclusioni del Summit della Terra tenutasi a Rio nel ’92. Fatto decisamente grave perché, a differenza di quell’epoca, oggigiorno il pianeta si trova in una situazione di vera emergenza dovuta non solo al cambio climatico ma anche alla depredazione della natura causata da un'estrazione sempre più irrazionale delle risorse naturali, dall'inquinamento e dall’accumulazione dei rifiuti. La voracità senza limite delle grandi multinazionali e la benevolenza complice della comunità internazionale stanno portando il mondo a un vicolo cieco, arrivando a rimettere in questione il paradigma civilizzatore attuale, come ha affermato il presidente dell’Uruguay Jose Mujica nel suo intervento a Rio +20.

La sfida del Summit dei Popoli: liberare il mondo dal controllo delle multinazionali e del capitale finanziario

Il Summit dei Popoli era cosciente di queste sfide e dei limiti che presentava la Conferenza ufficiale, considerata un fallimento,  come dichiarato dalle delegazioni della Società Civile al Segretario Generale delle Nazioni Unite il giorno 22, quando, come segnala un telegramma NTX, Ban Ki Moon ha ricevuto a porte chiuse una trentina di rappresentanti del Summit. Secondo il portale del quotidiano locale O Globo, la delegazione ha comunicato al dirigente dell’ONU la protesta dei movimenti sociali in relazione al documento approvato dai leaders mondiali a Rio de Janeiro.

La dichiarazione finale del Summit dei Popoli a Rio+20 accetta inoltre “la sfida urgente di frenare la nuova fase di ricomposizione del capitalismo”, nella quale “il popolo organizzato e mobilitato” è l’unica forma capace di “liberare il mondo dal controllo delle multinazionali e del capitale finanziario”. 

Ciononostante, il Summit non è riuscito a concordare linee e strategie chiare e ha avanzato poco nell’unità per affrontare la realtà attuale con una certa efficacia.

Tuttavia, la dichiarazione finale insiste su 16 assi di lotta unitaria, incluso “Per la garanzia al diritto dei popoli alla terra e al territorio urbano e rurale”, visto che la trasformazione della società richiede convergenze di azioni, elaborazioni e agende a partire dalle resistenze e alternative controegemoniche al sistema capitalista in corso in tutti gli angoli del pianeta.

 Accumulare forze, sviluppare dialogo e alleanze verso la Via Urbana y Comunitaria

In questo contesto gli obiettivi che la IAI si è proposta sono stati accumulare forze, consolidare il dialogo, formare alleanze e contribuire a definire una piattaforma e un programma di azioni comuni tra movimenti di abitanti delle campagne e delle città, e tra tutte quelle organizzazioni che lottano per territori giusti, democratici e sostenibili sviluppando in questo modo la strategia di convergenza approvata dall’Assemblea Mondiale degli Abitanti a Dakar, e costruendo la Via Urbana e Comunitaria.

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Plenaria de convergencia para el Derecho a la ciudad, contra los desalojos para megaeventos, megaobras y acaparramiento de tierras (Cumbre de los Pueblos, Rio de Janeiro, 18 06 2012)

L’Alleanza sostiene che due degli aspetti più importanti della crisi che vive il nostro pianeta sono l’aumento dell’insicurezza del territorio delle popolazioni, obbligate a stabilirsi in zone a rischio e/o di protezione ambientale e l’aumento esponenziale dell’accaparramento della terra. Questo è stato presentato da diverse delegazioni durante la riuscita assemblea plenaria sul Diritto alla Città e l’impatto dei megaeventi nel quadro del Summit dei Popoli, con la partecipazione di 800 persone chiamate da IAI, HIC, e No Vox.

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Zero Evictions Solidarity with the Boeung Kak Lake Community (Peoples' Summit, Rio de Janeiro, 18 06 2012)

In questa occasione sono stati esposti, tra l'altro, i casi della lotta contro la miniera di Caballo Blanco in Messico, contro gli sfratti della comunità di Boeung Kak Lake a Phnom Penh, Cambogia, dovuto allo sviluppo immobiliare, contro l’accaparramento delle terre nel Mali e lo sfratto violento dei contadini del Paraguay,  pretesto per il colpo di stato contro il presidente Lugo.

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Taller Cero Desalojos (Rio de Janeiro, 18 06 2012).JPG

La IAI ha sviluppato anche il laboratorio “Come gli abitanti affrontano la crisi urbana ambientale e gli sfratti” in cui Cesare Ottolini e Guillermo Rodríguez Curiel hanno parlato del come e del perché decine di milioni di abitanti nel mondo soffrono la mancanza di un luogo sicuro per vivere, molti di loro vengono sfrattati o vivono male alloggiati, in campagna, nelle città o nelle terre ancestrali. La presentazione della Guida Zero Sfratti aiuta le lotte contro i processi generati dalla globalizzazione neoliberale che hanno aumentato questa insicurezza.

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Taller Fondo Popular para tierra y vivienda (Rio de Janeiro, 16 06 2012)

Inoltre, nel laboratorio sul “Fondo Popolare per la terra e l'alloggio per il ben abitare nel nostro pianeta”, Paul Maquet Makedonski ha illustrato la proposta del Fondo, che dà la priorità al pagamento del debito sociale sul debito estero, la stessa che ha dato luogo all’approvazione di un piano di lavoro che svilupperà la IAI a livello di America Latina e Carabi durante il 2012 e 2013. La IAI ha anche partecipato in maniera attiva al laboratorio dalla CONAM su “Riforma urbana nello sviluppo economico e sociale sostenibile  per il diritto alla casa, al risanamento, all’acqua e all’energia”.

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Encuentro unitario AIH, HIC, No Vox (Rio de Janeiro, 18 06 2012)

Infine, la IAI ha co-organizzato insieme a HIC e FNRU il laboratorio sul Diritto alla Città in cui ha partecipato la Relatrice Speciale ONU sul Diritto alla Casa. Forte l’interesse di tutti verso la proposta IAI di ottenere questo diritto ora, costruendo a livello territoriale un nuovo Patto Sociale Urbano fondato sui diritti e la responsabilità degli abitanti di essere protagonisti, non meri utenti-clienti dei territori.

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Muestra Construyendo habitat (Rio de Janeiro, 16-22 06 2012)

Tutte queste attività sono state accompagnate dalla mostra grafica preparata da Antena Sur “Progetto di indagine sociale: costruendo l’habitat”, che mostra i processi di costruzione popolare dell’habitat in Argentina. Questa mostra itinerante sarà presentata nei prossimi mesi in Perù ed è disponibile per altri paesi.

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Presentando la Memoria de los habitantes (Rio de Janiero, 16 06 2012)

E' stata inoltre presentata la “Memoria degli Abitanti”, prima uscita della collezione multimediale “verso la Via Urbana”, che sintetizza le attività realizzate nell'ambito dell’Assemblea Mondiale degli Abitanti che si tenne a Dakar nel 2011, incluso un DVD con interviste a decine di leaders sociali urbani di tutto il mondo.

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Plenaria de convergencia para el Derecho a la ciudad, contra los desalojos para megaeventos, megaobras y acaparramiento de tierras (1) (Cumbre de los Pueblos, Rio de Janeiro, 18 06 2012)

La plenaria e le azioni di coordinamento della IAI con gli altri collettivi di abitanti, così come l’avvicinamento con la Via Campesina e l’Alleanza Mondiale dei Migranti, costituiscono i due principali obbiettivi raggiunti a Rio, che meritano di essere sottolineati perché si inseriscono in una prospettiva strategica nel processo di costruzione della Via Urbana e Comunitaria.

Le prossime tappe di questo percorso comune, tema degli incontri unitari sviluppati a Rio tra HIC, IAI e No-Vox, il Foro Sociale Urbano (Napoli, 3-7 settembre 2012), alternativo al Foro Urbano Mondiale di ONU-Habitat. Senza dimenticare le Giornate Mondiali Sfratti Zero - per il Diritto all’Habitat (ottobre), Africités (Dakar, dicembre 2012) e l’Assemblea Mondiale degli Abitanti (FMS Tunisi, aprile 2013).

Riferimenti geografici


I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono:

Manuela Putzu, Nadia Riolo

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