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Argentina: “Combattere la povertá significa distribuire la ricchezza”

A San Martín de Los Andes –Neuquen-, Argentina il 27 e 28 novembre 2008 si svolge la Giornata internazionale: "Habitat sociale per un Mondo Urbano"

Organizzano: il Comitato di quartiere degli inquilini senza fissa dimora e per un’abitazione dignitosa, la Confederazione Mapuce Neuquina e Radio AM 800 Wajzugun. Convocano: la Red Habitat Argentina e l'Alleanza Internazionale degli Abitanti, nel quadro della Campagna Globale Sfratti Zero.

Tre le tematiche da affrontare: inquadramento giuridico, relazioni e dibattito, stesura delle linee di lavoro.

Inquadramento giuridico . Il diritto alla città. Sgomberi, espropri. Ordinamento territoriale. La situazione delle terre nelle comunità Mapuces, con enfasi sulla problematica urbana.

Relazioni e dibattito . Esperienze di lotta e resistenza, per la casa, la terra e l’acqua. Relazioni con lo Stato. Lotta del popolo della Nazione Mapuche.

Stesura delle linee di lavoro . Come organizzarci per contrastare la povertà? Come possiamo costruire le organizzazioni ed i differenti fronti politici affinchè la distribuzione della ricchezza sia effettiva? Possiamo creare una rete solida affinchè gli obiettivi del millennio vengano compiuti?

La situazione

A San Martin delle Ande, nel mezzo di lussuosi hotel, campi da golf, quartieri privati ed aree con vista panoramica, vi sono duemilacinquecento famiglie, delle quali centinaia di esse vivono in condizioni di indigenza estrema, ai piedi delle montagne o lungo le sponde di fiumi che periodicamente inondano, durante il periodo invernale, le aree circostanti. Tante altre famiglie vivono in affitto, sottomettendosi all’usura e al doppio gioco del mercato immobiliario che vende le terre a potentati economici e gruppi stranieri, rendendo giorno dopo giorno più difficile l’accesso alla terra e alle coste dei fiumi e dei laghi.

Lo Stato ha ignorato tale problematica, consentendo a volte persino tale meccanismo di svendita di queste risorse naturali.

Questa rapina si traduce oggi nella mancanza di quarantamila case in tutta la provincia. Si tratta di una situazione che ha coinvolto in maniera differente i settori più umili della popolazione, che hanno pagato incluso con la morte dei loro figli tale prezzo, dovuto al vivere in condizioni di indigenza estrema e precarietà.

Occupazioni, usurpazioni, recupero di terre, quartieri sociali e comunitari ed in genere altre maniere di affrontare la questione urbana della casa senza puntare ad una pianificazione vera e propria e ad un’opera di investimento risultano essere dei palliativi.

FAI LA TUA PARTE,RENDITI PARTECIPE

Per affrontare questioni spinose: Come Organizzazione di quartiere degli inquilini senza fissa dimora e per un’abitazione dignitosa ci rendiamo conto della frammentarietà del movimento, ciascuna organizzazione è come una nave, diversa, distinta, alcune di tali navi hanno un motore, altre vanno a vela, altre ancora a remi, ciascuna con le sue peculiarità, ciascuna con i suoi naviganti.

Difronte all’immensità della realtà, vediamo come la partecipazione, il compromesso, la coerenza, l’onestà, la solidarietà, la dignità, la lotta e la necessità di un cambiamento profondo, impellente nella sua urgenza ed umano, risultano le coordinate fondamentali per nuovi interrogativi, che oggi tutti siamo obbligati a porci come società, o ad accettare la fatalità di un destino inesorabile.

Consideriamo che le organizzazioni sociali sono permeabili ai valori delle comunità di appartenenza, ed oggi sono in condizione di apportare nuovi interrogativi, con nuovi parametri, per nuove domande agli “Argentini democratici” rispetto al processo che è in marcia.

Che tali interrogativi nascano dalla provincia di Neuquen, non è una casualità, il fatto di essere in un territorio di un popolo millenario, che è stato dimenticato, impoverito, umiliato e colonizzato da parte di quasi tutte le linee di pensiero e filosofie occidentali, è una certezza, che ci obbliga a porci nuove coordinate.

Il saccheggio delle sue ricchezze, dei suoi territori, della sua cultura, del suo futuro, per il Popolo Mapuche è per tutti un’evidenza lampante, il razzismo che si converte in un paternalismo assistenzaialista, quarant’anni di uno stesso regime partitocratico e la mancanza di una proposta alternativa. Parla anche di noi stessi, della mancanza di un progetto comune che non possimao continuare ad evitare.

Il contributo del popolo Mapuche, con la sua storia millenaria, segnala alle Organizzazioni e a tutti quelli che riteniamo che un cambiamento sia necessario, nuove coordinate ed interrogativi, che dobbiamo discutere all’interno delle nostre organizzazioni e strutturarle nel cambiamneto politico.

Per prima cosa occorre sottolineare che AZ , a Mapuzugun, che è la lingua della terra, significa Ordine, l’ordinamento, l’AZ mapuche è l’ordine degli elementi che vivono sulla terra, ed è per questo che ti invitiamo a fare la tua parte e a renderti partecipe. È una bottiglia che lanciamo nel mare, molti sono stati gli uomini e le donne, i giovani ed i bambini e le bambine che hanno contribuito, al fine di poter convertire i nostri sogni di resistenza, in una proposta di resistenza, di sopravvivenza, con l’obiettivo di andare avanti verso la costruzione di una vita dignitosa.

Da parte della nostra organizzazione vi invitiamo a compiere questa nuova sfida, a creare nuove navi, le Organizzazioni sociali per delineare un nuovo campo, per fondare una nuova democrazia, la Democrazia Solidale e a cercare POTERE DEI POVERI, POTERE POPOLARE, a riprenderci i mari, imboccando un progetto comune, ad imbarcarci nelle navi dei nostri sogni, per navigare nel mare della dura realtà.

Oggi i poveri sono in grado di lottare e dar vita a soluzioni che non avremmo creduto possibili prima, inoltre stiamo verificando che la casa non può costituire un bene di tipo speculativo. Fra i diritti dei bambini occorre contemplare anche quello ad un’abitazione dignitosa ed è proprio per tale ragione che l’accesso alla casa deve essere considerato un bene inalienabile ed ereditario.

Oggi, stiamo lavorando assieme a molteplici organizzazioni della provincia, assieme ai partiti politici di quelle località che hanno denunciato la precarietà abitativa al fine che sia diciarata anche a livello provinciale, e che quindi la problematica sia affrontata a livello provinciale con le risorese economiche adeguate, in modo che i diretti interessati possano esternare tale problematica dinanzi allo Stato.

Gli obiettivi che ci proponiamo:

  • Creare consapevolezza verso la proprietà collettiva e che la casa non rappresenti un bene di tipo speculativo.
  • Costruire assieme alle organizzazioni e ai differenti partiti politici, forme di costruzione di politiche più equitative verso i settori dimenticati da tutti i governi.
  • Irrobustire gli spazi di lavoro delle reti di habitat ed i movimenti sociali, per una Legge a livello nazionale, riforma urbana e diritto alla città, cercando alternative possibili per la soluzione definitiva del problema abitativo nel nostro paese con politiche pubbliche inclusive.